Volti sconosciuti

Volti sconosciuti

Incontro volti sconosciuti, volti che raccontano storie diverse, volti rigati dal tempo, schiacciati da una vita che non chiede il permesso, affaticati da ritmi che ti ingannano facendoti credere che non puoi permetterti di fermarti, volti che vorrebbero piangere, che sono arrabbiati, volti trascurati, arresi, sfiduciati, che non si riconoscono più di fronte ad uno specchio.

Incontro volti che mi rendono triste, che non sanno più guardare, se non le proprie scarpe, volti piegati dal peso dell’essere senza sentire; mi fa riflettere vedere questi volti qui davanti a questa scuola, sono i volti che vedranno i bimbi appena usciranno.

Incontro il volto di mio figlio, che cerca il mio sguardo, il mio sorriso, e la tristezza scompare succhiata dalla sua luce, dal suo volto che mi parla di gioia, di fiducia, curiosità, voglia di vivere. Come dentro ad un foglio bianco che è lì per essere scritto, dal suo volto che sa piangere senza lasciare traccia, che si arrabbia ma non dimentica il perdono, che sa cosa significa essere tristi, senza però perdere il contatto con la felicità, mi sazio del suo volto che guarda l’universo, come a ricercare un padre divino che lo guida dentro il mistero, godo del segreto dei suoi silenzi che mi insegnano ad ascoltare di più, per non perdere il contatto con la voce sottile che è dentro di me, mi lascio insegnare dal suo dimenticare tutto ciò che è stato un attimo prima dell’istante che è, lui  sa perfettamente come si fa a vivere ora.

Non ci sono risposte a domande che lo tengono legato a quello che è passato, e io resto abbracciata alle sue parole che mi dicono: “ non mi ricordo”, e sento che lì c’è la verità, sento che dentro a quella risposta c’è il segreto per riscoprire l’origine dei nostri volti.

Brano estratto dal libro: I fiori di Fiorinda (edizione Ocean of Life 2009)

Foto: Autore sconosciuto

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