INVERTIAMO LA ROTTA
Mi spingo fino ai confini dell’oscurità per riprendere respiro dai bagliori di quest’estate torrida che asciuga anche il respiro. C’è forse un fine, estraneo alla ragione, per questo temperamento schizoide delle stagioni? Percepisco una volontà invisibile che tenta di scuoterci dalla sonnolenza, un invito a guardare la punta dell’iceberg per comprendere che è necessario fare qualcosa per cambiare. Cambiare cosa? Atteggiamento. Ogni essere umano è responsabile “deve rispondere personalmente” di ogni scelta che fa, riguardo a ciò che lo circonda. Ripeto, più volte l’ho affermato, siamo solo ospiti di questo pianeta e come tali non possiamo bypassare le regole di civile convivenza e profondo rispetto verso che ci ha accolto e che ogni giorno ci nutre.
Il sole è caldo, brucia e continuerà a farlo fintanto che non decideremo di abbandonare le vesti regali di chi si crede erede di un trono. Pagheremo per quest’arroganza travestita da ricerca, pagheremo per ogni volta che non abbiamo ascoltato il dolore di Madre Terra, per tutte le volte che non abbiamo detto basta ad atteggiamenti manipolatori, al prezzo di evanescente sicurezza. Pagheremo, bruciando sotto la potenza del sole che imperatore di questa galassia riscalderà la nostra terra fino a bruciarla. E’ sciocco credere che la forza dell’uomo dominerà le leggi naturali, così sciocco, che oggi, per chi ha occhi, per guardare, si svela uno scenario apocalittico di non ritorno, e dico non ritorno, non perché sono pessimista, non mi appartiene questa definizione, ma per evidente realtà.
Inutile sarà lo sforzo di capire, serve di più la volontà di mollare i tratti superficiali ed esteriori per ritornare al cuore, che fedele all’amore ci aiuterà a risvegliare il senso della compassione. Se abbiamo a cuore la nostra casa, non ci resta che fare un passo indietro, a quando tutto si muoveva al ritmo delle stagioni e della volta celeste, a quando la vita era quotidiana preghiera di gratitudine e la morte, il viaggio verso un eterno divenire nel senza tempo. Se è vero che abbiamo a cuore questo viaggio terrestre, quello dei nostri figli e dei figli dei nostri figli, allora molliamo i tratti vacui, invertiamo la rotta, così da rallentare questo stato di decadenza, nella speranza che Madre Terra, seppur esausta, scoprendoci differenti, faccia la sua buona parte per salvare questa grande umanità.
Ph autore sconosciuto
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