LA MENTE CHE MENTE
Certe volte gli ostacoli che incontriamo sono quelli che noi stessi creiamo attraverso la nostra mente. Lei è incline a vedere le cose attraverso il confitto, il giusto e lo sbagliato, il buono e il cattivo … Lei fa domande e pretende risposte, si misura con il dubbio. La mente fa fatica a cadere dentro il silenzio e osservare il manifestarsi senza giudizio, è condizionata al controllo di ciò che sta accadendo, prendendo come riferimento ciò che è accaduto nel passato e ciò che potrebbe accadere nel futuro. Il suo stato è sempre “on line”. Non comprende il significato di “lasciarsi andare”, “ascoltare la voce del cuore”, “osare lo sconosciuto”. Per lei questo è come morire.
La nostra mente non è diabolica è solo ignorante (che ignora), per questo invece che demonizzarla, occorre convincerla con gentilezza, a mollare il comando e rilassarsi. È necessario farle sentire, attraverso il silenzio, che il vuoto è solo uno luogo in cui può abbandonare lo stato di vigilanza, per svuotarsi e far fiorire uno spazio a misura di nuova e più efficace creatività. Solo così invece che farci incontrare ostacoli ci svelerà soluzioni.
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