Spettinata e senza trucco

Spettinata e senza trucco

Scusate se sono spettinata, ma con i capelli fuori posto mi sembra d’esser me, per il resto educazione presa in prestito e buone maniere che mi riducono a falsità.

Chi sono ora, è un miscuglio di garbatezze e moti ribelli, di delicati tratti incipriati e rughe così profonde da raccontare ferite, di poetici slanci e parolacce zeppe di rabbia.

Chi sono ora, è cieli terzi e uragani di lacrime, foglie che cadono e boccioli di rosa scarlatta, vento di tramontana e respiri afosi.

Chi sono ora, è un miscuglio d’incoerenti atteggiamenti che confondono anche me.

Tutto il contrario di tutto, anche lo specchio che mi guarda riflette immagini sempre differenti, eppure sono questa, ogni giorno della mia vita, questa, eppure mai la stessa se sono senza trucco.

Scusate se le mie braccia vi sostengono diversamente dalle vostre attese, se non mi piego al dovere e prontamente scelgo ciò che più desidero, se mi dissolvo dentro la poesia invece di fissare l’attenzione dentro ai mali del mondo, se non m’inginocchio di fronte alle statue lasciando al cuore la preghiera.

Non posso negare di voler prendere le distanze da chi sa definirsi e ogni giorno anticipa le mosse alla sua vita, la mia è sconosciuta e senza direzione, perché ogni direzione mi porta alla mia meta.

Non posso indossare lo stesso umore per confermarvi che niente cambierà, che siete al sicuro dentro le sbarre della comodità, io quelle sbarre le sto limando e ora il vento della libertà è così forte da rendere precario il mio equilibrio, purtroppo ho radicato l’illusione di un luogo sicuro che mi difenda dalle avversità, senza rendermi conto che quel luogo togliendomi le avversità  mi derubava anche la possibilità di nutrire le mie radici.

Non posso neanche dirvi che scegliere vesti morbide e profumo di ginestra è una strada senza inciampi, tuttavia posso assicurarvi che ora sono forza e determinazione, curiosità e voglia di vivere quello che sento.

Ora non ho più paura di restare sola. E’ meglio restare con me che condividere lamenti che ti succhiano la voglia di esistere, è meglio ascoltare il silenzio che rosari senza sentimento. E’ meglio piangere che ridere uniformandosi a gioie confezionate industrialmente.

Possono sembrare strampalata, a volte fuori luogo, tuttavia ora questo è ciò che sento, ciò che  amo. Domani chissà!

Ph autore sconosciuto

fiorinda
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