Donna dai mille volti
Mi sento la donna dai mille volti tra le tue braccia forti.
Sono amante che fa impazzire l’uomo, donna che cerca conferme d’amore, dea che apre i cuori al desiderio e vive di sguardi e verità. Mi sento fanciulla madida di pudore, bambina che cammina calpestando le impronte del padre, devota alla promessa e cortigiana tra le lenzuola color porpora. Sono la forza di una madre che genera, la gelosia che assapora il sospetto, l’avidità nella privazione. Sono egoismo se non rispetti la mia libertà, rabbia se fai di tutto per distruggere la mia spontaneità, morbidezza quando sfiori la mia pelle che muta con il tempo. Sono attenzione se solo mi guardi con gli occhi dell’amore, gioia pura quando baci le mie labbra, esultanza se le tue mani sfiorano il mio corpo in un moto di eccitazione. Divento un’animale impazzito se solo sfiori il mio orgoglio e una creatura docile se hai cura della mia fragilità, e non dimentichi di dirmi che sono bella ogni giorno, così come sono.
Conosco la sofferenza di non sentirmi mai abbastanza agli occhi di un uomo, e la beatitudine di sentirmi unica dentro un cuore spaccato dall’amore. Sono ancora prigioniera di ciò che mi ha fatto credere mia madre, che una donna ha il compito di soddisfare l’uomo che ha accanto, anche con la bugia se necessario. Per troppo tempo ho soffocato il piacere dentro la vergogna di essere sporca se solo l’avessi provato, quante volte non ti ho detto che avevo voglia d’amore, e quante ho finto il piacere che non arrivava per non sentirmi diversa e sbagliata.
Ho pianto nascondendomi dal tuo sguardo inquisitore per paura del tuo giudizio severo e banale, ho sigillato le orecchie per non udire le tue parole che cucivano il vestito di donna depressa sul mio corpo di anima sensibile. Troppo facile e scontato farmi sentire strana pur di non guardare l’universo che è dentro di me.
Mi sono sentita in colpa ogni volta che ritagliandomi del tempo per me credevo di rubarlo a te che ne eri il detentore, o quando ho gridato la frustrazione di sentirmi in trappola nel ruolo di mamma succhiata di tutta l’energia.
Quante volte mi sono sentita diversa perché non amo stirare le tue camicie e non ti faccio trovare un piatto caldo al tuo ritorno, la verità è che amo fare tante altre cose, magari mi perdo dentro una lettura dimenticandomi che le banche chiudono, oppure sogno di essere una dea dell’olimpo mentre ascolto la musica e lascio squillare il cellulare. Mi sono sentita sbagliata quando ho preferito la libertà alla scontentezza dei troppi compromessi che dovevo ingoiare per fare felici tutti.
Basta!!!!!!!! Ora sono la donna dai mille volti e non ho più paura della dea che abita dentro di me, lei mi vuole diversa in ogni situazione, e desidera che io viva fino in fondo questa vita gustandone ogni ombra e ogni raggio di sole.
Brano estratto dal libro Arteinemozione (edizione Arteinemozione 2014)
Foto: Matteo Malagutti.
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