Burattino

Burattino

Vorrei diventare un burattino nelle mani della vita, lasciarmi sfiorare dalla melodia che lei ha scelto per me. Aperta come un fiore quando s’alza la stella del mattino, impaziente di sciogliere il fiocco che riveste il dono di vivere un altro giorno.

Un burattino in mano all’Universo, che non deve fare altro che giocare il gioco dell’esistenza senza nessuno sforzo, accettando con fiducia anche ciò che non mi piace. Quante volte ho gridato la rabbia di ciò che un nuovo giorno mi consegnava, quante volte ho cercato di scappare di fronte ai doni che quello stesso giorno mi portava. Ho pianto la disperazione di non comprendere la crudeltà del Dio dell’amore. Ho gridato l’ingiustizia di essere impotente di fronte agli eventi, ho cercato di capire se ciò che accadeva era una punizione divina per un peccato che non sentivo di aver commesso. Mi sono inginocchiata sfiorando la pietra fredda dei templi, guardando negli occhi quell’uomo che più alto di me moriva in una croce, chiedendogli il miracolo della felicità.

Ci sono stati momenti nella mia vita in cui ho pensato di non essere degna di vivere, in cui ho cercato la morte, ho conosciuto il sapore amaro dei sensi di colpa e il logorio del rancore, ho sentito odio e giurato vendetta. Ho provato tutto questo e anche di più, e proprio qui ho realizzato che i colori che dipingono la mia esistenza, che mi consegna lei, la madre di ogni essere vivente, sono quelli che sono serviti per creare quel dipinto magnifico che oggi è la mia vita.

Se volgo lo sguardo e chiedo: se fosse stato diverso? Una sola risposta giunge, NO … quello che è stato è quello che occorreva perché la pergamena si riempisse di storia.

Tratto dal libro: Arteinemozione (Edizione Arteinemozione 2014)

 

Ph autore sconosciuto

fiorinda
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