GLI UMIDI RESPIRI DELL’ESTATE

GLI UMIDI RESPIRI DELL’ESTATE

Brillano d’argento i suoi capelli, bello come quando era giovane. Bella anche lei, senza saggezza, come le pallavoliste che ora ballano alla sagra delle ciliege. Si guardano, forse si amavano, oggi uno sbuffo di noia li percorre. Le abitudini devono aver rosicchiato gli ingenui sentimenti, come in una porta vecchia i tarli. Lei grida e danza senza ritmo, lui prende quel minimo di distanza che lo mette al sicuro dai giudizi popolari. Dai suoi occhi passa un ricordo… l’amava, amava il suo profumo, i capelli di rame consumato, i suoi seni turgidi a capezzoli invisibili, che sfiorandoli … Amava i suoi occhi di mare aperto, incontaminato, un’unica innocenza con il cuore. La amava e non provava imbarazzo, ora sì, perché?

E’ caldo, lei incalza nella sua danza scoordinata, lui resta immobile, pensando forse a un’altra donna?

Prende una sedia ai bordi della piazza e lentamente si fa spazio, trovando riposo sotto le querce, che piangono gli umidi respiri dell’estate, di fronte al lago, che negli anni in cui i capelli coloravano di pece, osò il suo primo bacio. Un brivido, una domanda … Perché il tempo scolorisce i tratti forti lasciando i tiepidi respiri senza estasi? Perché dopo che il cigno ha estratto il latte dall’acqua, rimane solo acqua sulla pelle?

Vorrebbe amarla come prima, l’ama come ora, un’amica di cui ci si può fidare e a cui si può raccontare della centrifuga del mondo senza sentirsi ridicolo.

Lei ora lo guarda, felice come una ragazzina, si diverte a muovere i morbidi fianchi di budino, vivi e carichi di sensualità. Lui un tiepido saluto e poi gli occhi al lago.

Il frastuono della festa incalza, gente che danza sviluppando movimenti sincronici, le ciliege dentro le ceste e nelle orecchie penzoloni, profumo di ciaccia appena fritta, bambini con i visi a chiazze amaranto, sazi del frutto che annuncia l’estate, la libertà.

Frastuono e ricordi ora si mischiano. Uno strano stato di eccitamento s’insinua tra le pieghe dei pantaloni. Nasce una smorfia di stupore, gli piace questa sensazione. Non si lascia sfuggire l’attimo, sacro come ogni cosa che accade senza attesa. Aggiusta i capelli d’argento, si guarda, osserva se altri possono scoprire il suo segreto di virilità, a passo lento ma deciso va verso lei che ingenua, lo accoglie.

Tutt’intorno silenzio, il desiderio ha spento tutto il resto, niente più musica, parole, schiamazzi.

Si china al suo orecchio, pochi secondi e quello che sembrava perduto, ora vibra di stessa intensità.

Allora il tempo non ruba niente? Siamo solo noi a mettere veli di non curanza nelle nostre vite? E’ buffo, ora comprende e ama, ancora più di prima e sorride di sé, di lei, della vita.

 

Ph autore sconosciuto

fiorinda
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