ESTATE

ESTATE

Fa caldo, un caldo che mi asciuga le labbra e la voglia di essere attiva. Mi barrico dietro una finestra chiusa e aspetto che il bruciante respiro dell’aria in accordo con il canto delle cicale, si plachino. Leggo, inghiottendo parole, come cibo mi riempiono fino a farmi incontrare una leggera sonnolenza, la stessa che accade dopo un pasto troppo ricco.

Ancora un altro sonno in cui cadere. Ancora un’altra estate da accogliere in tutto il suo bollore.

La sfida ora è non lamentarmi e trovare il buono là dove tutto è a misura di nervi tesi, recuperare la capacità di adattamento, abbandonarmi alla volontà suprema che mi invita a rallentare e godere di questa leggera apatia che mi spinge all’ozio.

 

 

Ph: autore sconosciuto

fiorinda
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