Cambio strada

Cambio strada

Mi muovo come una poesia e vibrante diffondo un po’ di me, sono nata per strapparti dal cuore le radici dell’oscurità, per ricordarti che i sogni sono stille dell’immaginazione di Dio che si appropriano di noi per diventare attimi d’intensità in questo spazio di vita.

Mi muovo come una bambina dentro un corpo extralarge e goffamente cammino penzoloni, e da questo spazio osservo com’è triste, essere grande, avendo dimenticato di essere stata piccola. Com’è triste aver cristallizzato lo sguardo all’ingiù, come se davanti a me ci fosse solo un tratto di asfalto senza vita, come se tutt’intorno invece che rose, ci fossero grattacieli di specchi che proiettano squallore.

Mi muovo guardando i miei sogni, sono sfumature nel cielo che si sintonizzano con il mio cuore, potrebbero sembrare fragili, poco più di uno sbuffo di primavera, eppure contengono il coraggio di brillare come stelle.

Cambio strada, non voglio dimenticare d’essere figlia di un Padre Celeste che mi ha offerto la possibilità di esibirmi senza camice di forza né uniformi, un Padre generoso che non conosce regole e non si ciba di giudicanti sentimenti se sbaglio.

Cambio strada perché sono stanca di vivere secondo opinioni generiche troppo essenziali per curarsi dei miei tratti creativi, sono stanca di nutrire bisogni che contengono la necessità di essere riconosciuta. Non voglio essere riconosciuta, voglio riconoscermi, voglio ricordarmi di quella bambina che prima di essere grande è stata piccola. Voglio prendermi cura dei germogli che ha portato con sé da terre lontane. Voglio fiorire insieme a lei, assecondare le sue intuizioni mettendo a tacere chi le trova ridicole, voglio difenderla tutte le volte che esibendosi si troverà di fronte a umani avidi di sofferenza. Impugnerò la spada, che luminosa trafiggerà i cuori spenti.

Cambio strada, questa è troppo trafficata da anime belanti che non permettono effetti speciali, che preferiscono sorrisi formali a gocce di cielo sulle guance. Questa è a senso unico o ti adegui o ti pieghi, io non voglio né l’uno né l’altro, io voglio seguire il senso della mia vita, voglio fare soste, capriole e giravolte, io voglio saltare, tentando di toccare le stelle, voglio ubriacarmi di vita respirando neve e non polvere bianca. Non mi serve staccare la spina, né concedermi il lusso di perdere la testa. Io voglio muovermi come una bambina consapevole che il mio viaggio è fatto di sogni che mi permetteranno di crescere.

Voglio credere a questo cuore che vede oltre, perché, è oltre ciò che vedo, che voglio andare.

Ph autore sconosciuto

 

fiorinda
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