NON E’ PIU’ AFFAR MIO

NON E’ PIU’ AFFAR MIO

Il mio stupore oggi è alla rovescia, mi duole aver sperimentato con gli occhi dell’ingenuità, benché l’età mi dichiari adulta, che nelle strade del mondo passeggia gente che ancora non conosce il significato di rispetto e responsabilità, verso se stesso e l’altro.

Del  tempo agito poeticamente ne dedico ben poco all’esteriore, tuttavia, essendo forma femminile in movimento, sono consapevole che è nell’interazione parte del mio cammino e non fingendomi eremita tra le querce, negli Spicchi del vento.

In questa forma provo dolore ogni volta che m’imbatto di fronte a coscienze addormentate e schiave di un sistema che si materializza nella superficialità. E come donna provo ancor più dolore nel vedere donne schiave della forma e di ogni trucco che tenta di nascondere l’età e i solchi di dolore, formati dalle lacrime lasciate scorrere di notte con la luna piena. E ancora più dolore quando sbigottita comprendo che le stesse donne, credono alle favole dei principi azzurri cui donare il cuore.

Dal mio stupore nasce la consapevolezza che è inutile destinare perle se sono scambiate per brodaglia con cui sfamare porci, è inutile dedicare energia a chi il cambiamento lo vede come un cambio d’abiti e l’occasione giusta per dissociarsi dalla verità che duole dentro.

Troppa fatica non porta a destinazione, o se ci arrivi, sei esausta e questo per la poesia è come un sorriso sbeffeggiante sputato in faccia mentre reciti l’amore.

Il mio stupore oggi e alla rovescia, e come artista sento il dolore di credere a un mondo pronto a cambiare per poi accorgermi che niente è pronto tranne il mio cuore. Forse questo è ciò che dicevano i grandi Maestri “sii tu quel cambiamento” il resto non è più affar mio.

 

 

Ph Autore sconosciuto

 

 

fiorinda
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